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Torri e viadotti sicuri? Arriva il sensore accelerometrico di Nplus

Data:
22 Lug 2021

Un innovativo dispositivo che verifica le oscillazioni delle torri e le segnala, permettendo di effettuare le manutenzioni.

È un prodotto 100% trentino “made in Polo Meccatronica”, dove ha sede la società Nplus. Il sensore innovativo è frutto di un concept dell’Università di Trento che lo ha sviluppato in collaborazione con il laboratorio ProM Facility.

Come funziona il sensore Nplus?

È un dispositivo che racchiude in sé tre diverse funzioni: sensore accelerometrico, trasmettitore ed elaboratore di dati. « Grazie a un particolare algoritmo, verifica l’oscillazione delle torri e, in caso di anomalie, le segnala, permettendo di effettuare le opportune manutenzioni in tempo. Il dispositivo verrà applicato su mille torri di telecomunicazioni in tutta Italia», spiega il presidente di Nplus Giordano Riello.

Come è nato il sensore Nplus?

L’Università di Trento ha ideato il concept del sistema e degli algoritmi di analisi, il laboratorio di prototipazione di Polo Meccatronica ProM Facility ha poi sviluppato il prototipo lavorando in particolare sullo sviluppo hardware e firmware del dispositivo e del sistema cloud che gestisce la raccolta dati. NPlus, infine, ha integrato questi componenti in un unico dispositivo che racchiude al suo interno tre diverse funzioni: sensore accelerometrico, trasmissione dei dati ed elaborazione degli stessi.

«Un bell’esempio di collaborazione pubblico-privato – sottolinea Paolo Bosetti, docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento – e di come si conducono ricerca e innovazione sul territorio trentino. Si tratta infatti di un progetto nato dallo stimolo di una multinazionale, che è stato sviluppato a livello di competenze tecnico-scientifiche all'interno della nostra Università, è poi stato prototipato nei laboratori ProM Facility ed è infine stato passato ad una azienda con sede in Trentino che si è occupata della sua industrializzazione. Un flusso virtuoso, dalla sfida tecnologica iniziale fino all’industrializzazione del prodotto finale, che ha quindi esaltato il gioco di squadra del sistema locale della ricerca e dell’innovazione».

Qual è l’uso del sensore Nplus?

Il sensore è già stato applicato a mille torri di telecomunicazioni Inwit, ma la sua tecnologia trova innumerevoli possibilità di impiego, anche per il controllo dei viadotti.
«Le prime infrastrutture che vengono in mente per analogia e sulle quali ci piacerebbe ragionare in futuro – dice l’amministratore delegato di Nplus Davide Ambrosio – sono le torri per il broadcasting televisivo. Ma il potenziale è molto maggiore. Noi, infatti, abbiamo iniziato a studiare questi sensori nel 2018, proprio l’anno in cui è caduto il ponte Morandi, per cui ci siamo chiesti, perché non predisporne l’applicazione anche sui viadotti per verificarne la stabilità?».
Questa proposta è stata accolta con favore sul territorio trentino e il sensore verrà applicato al ponte Montevideo di Trento, oggetto proprio in questi mesi di una significativa opera di riqualificazione.

Di più su Nplus

Nplus è una società di sensoristica e illuminotecnica insediata in Polo Meccatronica, che fa capo al gruppo Giordano Riello International. L’impresa, nata a metà 2016, conta oggi 23 addetti – di cui 3 PhD – e, nonostante i disagi e le incertezze legate alla pandemia, nel 2020 ha registrato una crescita del fatturato del 44% rispetto al 2019.

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