La scalata di Mimest

L’impresa della filiera meccatronica trentina arriva a 50 dipendenti e punta al raddoppio della produzione grazie al progetto di ricerca in collaborazione con l’Università di Trento

Mimest, una delle poche realtà in Italia a realizzare pezzi metallici utilizzando la tecnica MIM – Metal Injection Molding, continua a crescere e a rafforzare la propria presenza nell’industria metallurgica. L’azienda di Avio prevede di chiudere il 2022 con un fatturato da 10 milioni di euro grazie alla produzione annua di quattro milioni e mezzo di pezzi. Lo sviluppo e l’innovazione rappresentano i valori trainanti della società, che di recente ha acquistato la stampante 3D per il Binder Jetting per evolvere le proprie tecniche di produzione e ampliare l’offerta di prodotti.

17 anni di traguardi: la storia di Mimest

L’impresa supportata da Trentino Sviluppo nasce nel 2005 presso il Business Innovation Centre (BIC) di Pergine. I fondatori sono l’ingegnere veneto Matteo Perina, attuale amministratore delegato di Mimest, e il socio Rudi Bardini. Nel corso degli anni l’azienda si espande sempre più e nel 2020 entra a far parte del gruppo bassanese AMF. Un paio di anni prima, nel 2018, la sede viene trasferita ad Avio, in uno stabile di 1.800 metri quadrati messo a disposizione dall’Agenzia Provinciale che supporta le imprese, l'innovazione e il marketing territoriale in Trentino.

Assieme agli spazi aumentano anche gli addetti impegnati nella metallurgia delle polveri in azienda, passando dai 2 dipendenti dell’inizio ai 50 attuali.

La tecnologia MIM

Mimest produce oggetti metallici di dimensioni contenute avvalendosi della tecnologia MIM – Metal Injection Molding, un processo produttivo che nasce dall'incontro tra lo stampaggio a iniezione dei materiali polimerici termoplastici e la sinterizzazione di polveri metalliche.

«Stampiamo polveri metalliche tramite iniezione con presse tipiche del settore termoplastico - spiega Matteo Perina, amministratore delegato dell’impresa - e poi le sinterizziamo nei forni elettrici. Questa tecnica permette di realizzare oggetti metallici di dimensioni contenute, di solito sotto i 50 grammi, e dalle geometrie complicate. Le applicazioni appartengono ai settori più disparati: dalla componentistica per porte e rubinetterie, ai motori delle motociclette. Il risparmio sta nel fatto che la tecnica MIM non prevede sfridi o scarti di lavorazione, perché per produrre viene utilizzata solo la quantità di polvere metallica che serve per realizzare quello specifico oggetto».

La tecnologia permette di lavorare un’elevata varietà di materiali:

• Acciai 316L e 17-4PH
• Leghe di titanio
• Acciai Basso Legati
• Superleghe e altre leghe

La MIM – Metal Injection Molding garantisce la realizzazione di oggetti metallici con ottime caratteristiche meccaniche, superficiali e di precisione, che trovano applicazione in diversi settori tra cui l’automotive, l’aereonautico, il medicale, l’industriale e la difesa.

La nuova tecnologia di stampa Binder Jetting

Mimest investe da sempre nella ricerca e nell’innovazione per mantenere alti gli standard di competitività sul mercato. L’azienda ha acquistato di recente una stampante per il Binder Jetting, la tecnologia additiva che lega un letto di polveri grazie al binder e lo deposita attraverso una testa a getto d'inchiostro.

La stampa 3D Binder Jetting permette di creare oggetti con un’alta precisione, dalle forme più svariate e in tempi rapidi. Questa tecnica offre i vantaggi derivanti dall'unione tra la stampa 3D tradizionale e il MIM:

• Avvio della produzione subito dopo il completamento del disegno
• Libertà di progettazione
• Contenimento dei costi
• Accuratezza del dettaglio

Il nuovo macchinario verrà utilizzato inoltre per individuare i possibili punti di contatto e l’interazione tra Metal Injection Molding e Binder Jetting. L’attività di ricerca si svolgerà in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Trento.

L’intervista a Matteo Perina – CEO Mimest S.p.A