Fati Engineering, la società di consulenza s'insedia in Polo Meccatronica
Data:Il gruppo Fati ha scelto l’incubatore hi-tech di Trentino Sviluppo come nuova sede della sua startup innovativa Fati Engineering.
Polo Meccatronica ha accolto nei suoi spazi Fati Engineering, la startup innovativa impegnata nella definizione di sistemi, ottimizzazione di prodotti esistenti e riduzione dell’impatto ambientale dei processi manifatturieri convenzionali.
La società di consulenza si è trasferita a Rovereto per studiare l’impiego di nuovi polimeri e i processi di trasformazione dei metalli a basso impatto ambientale, avvicinandosi al contempo ai propri clienti; molti di loro, tra cui Dana, sono insediati nell’incubatore hi-tech di via Zeni.
I servizi di Fati Engineering
La startup innovativa nasce a Padova come società di consulenza legata al Gruppo Fati, l’azienda 4.0 che dal 1961 opera in numerosi settori tra cui industriale, HVAC, elettrodomestico, motociclo, automotive, sportcar e trasmissioni.
Con l’obiettivo di promuovere l’innovazione e sostenere la crescita delle imprese, Fati Engineering propone soluzioni personalizzate e all’avanguardia offrendo servizi di consulenza, ricerca e sviluppo in:
- Progettazione meccanica e analisi FEM
- Progettazione e realizzazione stampi
- Additive manufacturing e stampa 3D
- Automazione industriale
- Sistemi di tenuta
- Product development e process optimization
- Tamponi e calibri di controllo
- Formazione e resident engineering
- Realizzazioni prototipi, omologazioni e distribuzione
Obiettivo sostenibilità
Fati Engineering pone particolare attenzione alla transizione green. L’amministratore delegato Federico Segalina spiega: «Il nostro obiettivo primario è la sostenibilità declinata in tutte e tre le proprie connotazioni: ambientale, cioè l’impiego di materiali ecologici trasformati mediante processi a minori emissioni; economica, intesa come la riduzione dei costi e sociale, ovvero sviluppare l’automazione per ridurre i lavori ripetitivi. A tal fine, ci occupiamo per esempio della riduzione della presenza di carbonio nei sistemi meccanici o della riduzione dei pesi attraverso l’impiego di polimeri o altri materiali innovativi e intelligenti ancora poco esplorati nei mercati di riferimento».
«Proprio in questa direzione – aggiunge il collega ingegnere aerospaziale Stefano Sbarai – vanno le ultime commesse che abbiamo portato a termine per una casa automobilistica di lusso per cui abbiamo creato un sistema di powertrain ibrido e barre anti torsione per il racing sportivo con materiali ad altissime prestazioni meccaniche, tipiche del settore aeronautico».
I progetti vengono portati avanti in collaborazione con l’Università di Padova, il Politecnico di Milano, il DTU – Università tecnica della Danimarca di Copenhagen e l’Istituto Superiore di Ricerca Educativa di Venezia. Assieme all’Università di Trento l’azienda ha in programma lo studio di nuovi polimeri e l’applicazione alla meccanica industriale dei materiali innovativi utilizzati in ambito aerospaziale.
«Ora – precisa Segalina – ci piacerebbe aprire un dialogo anche con l’Università di Trento per inserire nel gruppo di lavoro nuove figure, in particolare progettisti, e portare a Rovereto parte della produzione di prototipi. A tal fine, abbiamo già preso contatti anche con l’Istituto Tecnico Tecnologico Marconi di Rovereto per avviare dei percorsi di alternanza scuola-lavoro e di formazione specifica per i loro studenti e neodiplomati».