Case Study

ProM Facility eccellenza nella stampa 3D DED

L’intervista sulla rivista di settore DEVELOP3D Magazine premia l’esperienza del laboratorio di prototipazione rapida e le competenze dei suoi tecnologi.
TECNOLOGIE

Matteo Perini, tecnologo del laboratorio di Polo Meccatronica, è tra i massimi esperti di stampa 3D Direct Energy Deposition – DED.

Un’intervista sulla rivista di settore DEVELOP3D Magazine premia l’esperienza del laboratorio di prototipazione rapida e le competenze dei suoi tecnologi.
L’articolo raccoglie le voci di altri grandi esperti nel settore dell’additive manufacturing, insieme all’ingegnere Matteo Perini intervistati:

  • Robert Bowerman, consulente tecnico presso Autodesk ed ex ingegnere ricercatore AM presso il Manufacturing Technology Center.
  • Mathieu Pérennou, direttore Strategy & Global Business Development Additive Manufacturing, presso la divisione Manufacturing Intelligence di Hexagons
  • Filomeno Martina, CEO e co-founder di WAAM3D
  • Terry Turner, responsabile sviluppo aziendale di DMG Mori nel Regno Unito

>> Leggi l’articolo “DED 3D printing comes of age”, di Stephen Holmes.

In cosa consiste la stampa 3D DED?

La stampa 3D DED – Direct Energy Deposition, letteralmente deposizione diretta di energia, è un processo di stampa 3D che solitamente veniva usato per riparare o aggiungere materiale a componenti già esistenti e di grandi dimensioni. Una sorta di saldatura automatizzata e velocizzata. Negli ultimi anni il processo di stampa 3D DED si è evoluto molto ed è stato rivalutato dai tecnologi di AM che ritengono possa essere considerato un vero processo di additive manufacturing in grado di offrire ottimi risultati nel suo impiego.

Quali sono le applicazioni della stampa 3D DED?

I principali settori di applicazione della stampa 3D DED sono: l’industria manifatturiera, l’industria aerospaziale, il settore nautico e ovunque sia necessario produrre componenti composti da molteplici materiali diversi e caratterizzati da strutture complesse. La caratteristica principale della tecnologia DED è quella di riuscire a creare componenti di grande volume e dalla forma desiderata in un tempo limitato grazie all’elevata velocità di deposizione: dal modello 3D direttamente alla produzione finale!

Qual è l’esperienza di ProM Facility con la stampa 3D DED?

La manifattura ibrida (additiva-sottattriva) rappresenta la sinergia fra la manifattura tradizionale ad asportazione di truciolo e quella additiva. Tra le principali aziende che lavorano con tecnologie DED c’è DMG Mori, che combina la tecnologia LDW –  Laser Deposition Welding – ad una fresa a 5 assi.
ProM Facility è dotata dell’innovativa LASERTEC 65 3D Hybrid, in grado di lavorare sia apportando polvere di metallo fuso tramite laser sia asportando materiale tramite lavorazione CNC a 5 assi. I materiali usati in ProM Facility per la stampa 3D DED sono molteplici e tra questi si distinguono diverse tipologie di acciaio, leghe di nichel e leghe di rame. La macchina viene usata per svariate operazioni, dalla costruzione di un componente al rivestimento di superfici, così come per riparare oggetti danneggiati.

Quali sono le prospettive future per la stampa 3D DED?

«Nel prossimo futuro la tecnologia di stampa 3D DED verrà impiegata in diversi settori dell’industria ma anche in ambiti come l’architettura e l’arte, permettendo ai designer costruzioni di forme metalliche e capolavori semplicemente inimmaginabili fino a pochi anni fa.» spiega Matteo Perini, l’ingegnere di ProM Facility specializzato in additive manufacturing, intervistato da Stephen Holmes per DEVELOP3D Magazine.

>> Leggi l’articolo “DED 3D printing comes of age”, di Stephen Holmes.

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